“Miserere” di Grangé

(attenti agli spoiler!)

Anche se in ritardo di ben un mese per la lettura collettiva dell’autore collettivo, mi sono davvero goduta questo libro. Ben scritto, ben strutturato anche se bisogna assolutamente scendere a patti con la logica e la realtà perché ci sono cose che sono assolutamente innaturali (tipo sei sotto anestesia post operatoria e te ne vai come niente dall’ospedale. Ma a chi la volete dare a bere? Dopo un’anestesia totale si vuole solo rimanere in coma nel letto d’ospedale sperando che tutto sparisca per magia).

Lo svolgersi della vicenda si dipana lentamente, scoprendo le peggio cose esistenti nella nostra contemporaneità, partendo da un semplice omicidio in una chiesa armena di un direttore di cori per bambini

arrivando a dover gestire due investigatori fuori le righe (uno è in congedo forzato e l’altro in pensione, ma nessuno dei due vuole rinunciare a cercare di capire chi e perché ha ucciso il direttore, come se fosse una questione personale). Si corre fra Parigi e dintorni, passando fra chiese, commissariati e medicina legale, seguendo queste indagini parallele e non ufficiali. E proseguendo nel ritmo veloce (cosa che mi è piaciuta molto, perché non perde tempo in inutili descrizioni) entriamo nell’aberrazione umana reale: la dittatura cilena e le folli torture che sono state applicate.

Grangé si perde, quasi morbosamente, nella descrizione della perversione della mente umana intenta a torturare altri esseri umani per le più abiette motivazioni e devo ammettere che la cosa mi ha anche un po’ disturbato. Non voglio negare che un libro del genere debba sorvolare la cosa perché non renderebbe il pathos e non farebbe entrare in sintonia con gli investigatori e tifare per loro, ma in certe situazioni poteva, come dire…volare alto. In fin dei conti qualunque persona adulta che si sia interessata un po’ alla cronaca, anzi alla Storia nera degli ultimi decenni non ha bisogno di certi dettagli, perché magari li ha letti nei giornali o nei saggi oppure, ancor peggio, li ha sentiti descrivere nei documentari: forse la fantasia degli adulti può purtroppo riempire i sottintesi molto meglio di certe descrizioni.

Comunque, procedendo nella lettura, Grangé mette sul piatto della bilancia un altro grosso problema contemporaneo: le sette religiose, incentrate sul culto di una persona che decida tutto per tutti. Non disquisiamo sulla differenza fra setta e religione, su cosa porta l’una e cosa l’altra, ma ricordiamo tutti che la cronaca nera è stata funestata da suicidi di massa, omicidi più o meno voluti, processi per circonvenzione d’incapace e altre cose simili. La scelta della setta di stampo post nazista-centro america fa calare il romanzo nella vera caccia grossa fra bene e male, fra superamento dei propri limiti, politica estera, politica militare, vendette del passato e cronaca nera.

Alla fine i due investigatori scioglieranno il bandolo della matassa e come? Questo lo lascio alla vostra lettura, quello che posso dire io è che il libro mi è piaciuto, anche se, lo ammetto, in certi punti ha voluto mettere troppa carne al fuoco ed esagerare con al mostruosità dei cattivi, ma alla fine tutto scorre in modo “letterariamente logico” e questo a volte è quello che ti aspetti da un libro.

Voto: 7 e mezzo.

p.s. cercando notizie ed immagini per il post ho scoperto che a Michele Placido è stato affidato il compito per ridurre il libro in film, ma non ne ho trovato traccia se non su questo sito http://www.moviebrat.altervista.org/index.php/notizie/331-il-film-qmiserereq-affidato-a-dalla-francese-pathe-michele-placido.html . Voi sapete qualcosa di diverso? E’ stato fatto?