Antiche macchine da scrivere

Adoro le macchine da scrivere. Ho una vecchissima macchina appartenente a mio nonno su cui ho imparato a scrivere prima ancora di farlo con la penna. Ho imparato ad essere abbastanza veloce, a non guardare il foglio. Scrivere con la tastiera ha una sua meravigliosa musicalità: oggi come allora appoggio le dita e scrivo anche cose senza senso solo per sentire il rumore appena attutito dei tasti. Mi manca fare forza perché la lettera lasci il suo segno, mi manca il rumore dell’andare a capo, mi manca usare il bianchetto in fogli perché ci si è sbagliati a scrivere. Tutto un senso di antico modo di comunicare che non può morire con il progredire della tecnologia.

Il titolo del post è stato “rubato” dal titolo della mostra che stanno tenendo due miei amici di Anobii

http://www.comune.roncegnoterme.tn.it/images/2013-antiche%20macchine%20da%20scrivere.pdf

2013-antiche macchine da scrivere

Guardare le foto sul suo profilo di fb fra le Remington, i libri gialli di Agatha Christie, le macchine con il loro coperto, quel nero e marrone che si illuminano coi tasti metallici dell’alfabeto. Che emozione vedere pezzi che conosco di vista o nei film o in qualche museo o mercatino dell’usato a fianco di pezzi che non sapevo nemmeno che esistessero.

Complimenti Martina e Marco! Avete fatto un bellissimo lavoro e mi dispiace molto non poter essere da voi per gustarmi ogni piccolo particolare e ricambiare le mille domande che voi mi avete posto settimana scorsa.

E voi quando avete sfilato la vostra ultima pagina dal rullo? Se non ve lo ricordate andate al comune di Roncegno Terme, nella sala Tre Castelli e fate domande e incuriositevi!